L’ORIGINE DEL MITO
Nel lontano 2000 veniva pubblicato da Eidos, e sviluppato
da IO interactive, quello che sarà il capostipite di una grandissima saga
videoludica: HITMAN: Codename 47. L’agente 47 è un killer a contratto nato da
una provetta che racchiudeva il DNA di ben 5 uomini che svolsero incarichi
differenti per la Legione Straniera Francese negli anni 50 (i suoi 5 padri) :
questo esperimento mirava a creare il sicario perfetto, freddo e senza
scrupoli. Tutti i cloni nati da quella provetta vengono etichettati con un
codice a barre che veniva tatuato a vita dietro la nuca. Quello di HITMAN è
[640509-040147] dal quale prende il nome di Agente 47.
PERSONALITA’
L’Agente 47 un
uomo di poche parole, duro e rude, ma allo stesso tempo raffinato nelle sue
piccole cose come la cura nel vestirsi o quella verso i suoi cari ferri del
mestiere (di cui parleremo dopo). 47 mantiene sempre la calma anche nelle
situazioni più disperate e non ha mai provato pietà per nessuna sua vittima: pochissime
volte si è abbandonato alle emozioni e
ancora di meno sono le persone che rispetta, l’unica addirittura è Padre
Vittorio, un sacerdote siciliano, che incontrerà i Hitman 2: Silent Assassin.
Il suo aspetto fisico è strettamente connesso al suo io (Calvo e con gli occhi
di ghiaccio), anche se inizialmente l’agente 47 avrebbe dovuto avere i capelli
lungi e gli occhiali da sole… (Ci siamo salvati!). Il suo unico e vero amico
nella sua infanzia è stato un coniglietto, solo con lui manifestò
emozioni.
ARMI E ABILITA’
47 solo una cosa non abbandonerà mai: le sue pistole.
Soprannominate “Silverballer”, sono molto simili a delle Colt M1911 di calibro
45, in realtà sono due AMT Hardballer di produzione californiana e hanno la
particolarità di essere realizzate in acciaio inossidabile. L’agente 47 ha
usato anche vari fucili di precisione come Il Walther WA 2000
semi-automatico o il più pratico e scomponibile Blaser R93 UIT, compiendo delle
grandi imprese che per altri sarebbero solo un sogno. Oltre ai “ferri” 47
adopera una “corda di pianoforte” per aggredire nel silenzio i suoi nemici
soffocandoli alle spalle. Anticamente per fare ciò usava adoperare un panno
intriso di cloroformio. Per arrivare il più vicino possibile ai suoi avversari,
47 è in grado di travestirsi mimetizzandosi perfettamente con la folla:
gelatai, postini, camerieri, poliziotti… tutto è buono.
DAL TELEVISORE AL GRANDE SCHERMO
Nel 2007 esce nelle sale cinematografiche il film HITMAN: L’ASSASSINO dove 47 è interpretato da Timothy Olyphant. La pellicola non è certo un capolavoro per tanti motivi, ma la resa di 47 è riuscita alla quasi alla perfezione. Prossimamente, quasi di sicuro, arriverà sul grande schermo un nuovo film su Hitman. Questo Reboot servirà per rimediare al parziale insuccesso del film del 2007 e ad interpretare 47 doveva essere inizialmente Paul Walker, purtroppo defunto in un incidente d'auto, ma di recente sembrano salire le quotazioni di Rupert Friend.
INFLUENZE
Il mondo dell’agente 47 ha palesemente ispirato molti
lavori cinematografici come la saga di Jason Bourne, con Matt Damon, e il film
Salt, con Angelina Jolie: qui si possono trovare chiari riferimenti ad
organizzazioni criminali o governative che: o addestrano fin da giovani
potenziali killer, o raccattano per strada sbandati per cancellargli la memoria
e farli diventare killer. Insomma, cambia solo il tramite, alla fine parliamo
sempre di organizzazioni segrete che producono killer e ce ne sempre uno che si
distingue.