HISTORY REPORT
Sparatutto
in prima persona: da Wolfenstein 3-D al boom di Call of Duty
A cura di Domenico “Domy51091” Paolillo
Salve a tutti i lettori e bentornati alla
nostra rubrica History Report: oggi ripercorreremo parte della storia di un
intero genere videoludico, gli sparatutto in prima persona.
Lo sparatutto in prima persona o first-person shooter (abbreviato spesso in FPS), è una tipologia di videogame dove bisogna affrontare i livelli simulando il punto di vista del personaggio principale, di solito munito di un'arma visualizzabile nella parte bassa dello schermo. I primi giochi ad utilizzare queste meccaniche furono Maze War, Spasim (che non furono mai venduti al pubblico) e Battlezone: i titoli in questione erano in grafica vettoriale e non fecero gridare al miracolo soprattutto in un epoca dove i vari platform e puzzle-game regnavano incontrastati.
Il primo titolo degno di nota fu Wolfenstein 3-D, realizzato da id Software nel 1992, che gettò le basi per quelli che poi sarebbero stati gli FPS per come li conosciamo oggi. In seguito all'uscita di svariati cloni di Wolfenstein 3-D, id Software nel 1993 pubblicò Doom, il titolo che ha fatto la fortuna del genere e che ancora oggi è considerato lo sparatutto per eccellenza: il gioco oltre ad essere violento presentava una frenesia di gioco mai vista prima e la versatilità del motore di gioco permise a molti di creare dei livelli personalizzati.
Il successo di Doom portò alla realizzazione di un seguito, Doom II, nel quale le mappe erano più articolate ed era presente, oltre ad un livello di difficoltà maggiore, un'espansione dove il livello di difficoltà diventava infernale. Chiusa momentaneamente la parentesi Doom, id Software nel 1996 rilasciò Quake, il titolo si distingueva dalla massa grazie all'utilizzo di modelli in tre dimensioni per tutti gli elementi di gioco, dalle armi ai nemici: altro punto a favore di Quake era l'implementazione di una modalità multiplayer in rete, e non solo in LAN come in Doom.
Negli anni successivi, furono pubblicati vari titoli che presentavano caratteristiche diverse tra loro, citiamo Duke Nukem 3D che manteneva la struttura originale della serie e si concentrava sullo humor, Half-Life conosciuto per la profondità della trama, System Shock 2 e Deus Ex che presentavano forti elementi da RPG ed infine Unreal Tournament e Alien Vs. Predator conosciuti per aver creato le basi delle modalità multiplayer che troviamo oggi in titoli come Call of Duty.
Lo sparatutto in prima persona o first-person shooter (abbreviato spesso in FPS), è una tipologia di videogame dove bisogna affrontare i livelli simulando il punto di vista del personaggio principale, di solito munito di un'arma visualizzabile nella parte bassa dello schermo. I primi giochi ad utilizzare queste meccaniche furono Maze War, Spasim (che non furono mai venduti al pubblico) e Battlezone: i titoli in questione erano in grafica vettoriale e non fecero gridare al miracolo soprattutto in un epoca dove i vari platform e puzzle-game regnavano incontrastati.
Il primo titolo degno di nota fu Wolfenstein 3-D, realizzato da id Software nel 1992, che gettò le basi per quelli che poi sarebbero stati gli FPS per come li conosciamo oggi. In seguito all'uscita di svariati cloni di Wolfenstein 3-D, id Software nel 1993 pubblicò Doom, il titolo che ha fatto la fortuna del genere e che ancora oggi è considerato lo sparatutto per eccellenza: il gioco oltre ad essere violento presentava una frenesia di gioco mai vista prima e la versatilità del motore di gioco permise a molti di creare dei livelli personalizzati.
Il successo di Doom portò alla realizzazione di un seguito, Doom II, nel quale le mappe erano più articolate ed era presente, oltre ad un livello di difficoltà maggiore, un'espansione dove il livello di difficoltà diventava infernale. Chiusa momentaneamente la parentesi Doom, id Software nel 1996 rilasciò Quake, il titolo si distingueva dalla massa grazie all'utilizzo di modelli in tre dimensioni per tutti gli elementi di gioco, dalle armi ai nemici: altro punto a favore di Quake era l'implementazione di una modalità multiplayer in rete, e non solo in LAN come in Doom.
Negli anni successivi, furono pubblicati vari titoli che presentavano caratteristiche diverse tra loro, citiamo Duke Nukem 3D che manteneva la struttura originale della serie e si concentrava sullo humor, Half-Life conosciuto per la profondità della trama, System Shock 2 e Deus Ex che presentavano forti elementi da RPG ed infine Unreal Tournament e Alien Vs. Predator conosciuti per aver creato le basi delle modalità multiplayer che troviamo oggi in titoli come Call of Duty.
Gli sparatutto in 1° persona hanno iniziato
a prendere forma durante gli anni '90 ed erano il top tra i giochi per PC e
ancora oggi rimangono nel cuore dei videogiocatori di quell'epoca. Un mio
consiglio per chi non ha mai provato questi titoli è di correre a farlo, provando
a chiudere un occhio per quanto riguarda grafica e meccaniche obsolete,
esperienze di gioco simili attualmente ce ne sono pochissime.
Arrivederci alla
2° parte del nostro History Report sugli FPS.

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